«E se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica?»

Questa è la premessa della geniale storia narrata da Mark Millar in questa miniserie candidata anche per l’Eisner Award del 2004 come migliore serie limitata.

In Superman: Red Son il razzo che trasportava il piccolo Kal-El precipita nell’Ex Unione Sovietica anziché in Kansas, a causa di una piccola variazione della linea temporale originale. Bastano infatti una manciata di ore di ritardo e la rotazione della Terra pone l’Ucraina nel percorso dell’astronave.

È il 1950 quando le trasmissioni radio sovietiche presentano Superman, descrivendolo come «Il campione degli operai, che non smette mai di combattere la battaglia per Stalin, il socialismo e l’espansione internazionale del Patto di Varsavia» sconvolgendo il corso della guerra fredda così come la conosciamo.

In questo racconto Millar mescola versioni alternative dei supereroi DC con figure politiche reali come Joseph Stalin e John F. Kennedy, riscrivendo l’intera storia dell’umanità dagli anni 50 in poi.

Un “gioiellino” assolutamente da leggere!